Il tema della responsabilità fiscale in Europa non può più essere rimandato. La pandemia di coronavirus sta mettendo in luce, con ancora maggiore evidenza, i gravi costi delle pianificazioni fiscali aggressive all’interno dell’Ue, che danneggiano non solo il nostro Paese, con perdite altissime per le imprese, ma che impoveriscono anche tutta l’Unione.
Lussemburgo, Cipro, Malta, Olanda e Irlanda sono da tre anni sotto la lente d’ingrandimento della Commissione, che chiede loro di alzare le tasse sugli utili d’impresa, sui dividendi e sulle royalties. L’Olanda si era impegnata a farlo per il primo gennaio 2020 ma ha rimandato al primo gennaio 2021. Il sottosegretario Agea si è detta intenzionata, con il Governo, a impegnare il massimo sforzo per raggiungere un’armonizzazione fiscale a livello europeo: è ormai più che necessario, perché non è possibile tollerare ancora politiche che arrecano enormi danni alle imprese oneste. È fondamentale, inoltre, che le imprese multinazionali rendano pubblici i report Stato per Stato (CBCR), come già fanno le banche, per permettere la valutazione dei bilanci aggregati.
Portavoce M5S Camera
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